Patrizia Bonardi

Patrizia Bonardi

 
fiori_migranti_rituale.html

COMUNICATO STAMPA



DARCI VOCE di Patrizia Bonardi


Dal 25 novembre al 3 dicembre 2020


BACS Between Contemporary art and Sociology LEFFE(BG)


Ho pensato ad una mostra per il BACS di Leffe, centro indipendente per il dialogo fra artisti e sociologi, insieme all’associazione Artists.Sociologists per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne che prende il via a porte chiuse, in zona rossa aprendosi al pubblico a distanza, sui social.

La mostra sarà all’interno della rassegna Nemmeno con un fiore del circuito Mus.E.O. Musei Est Orobie, rassegna che durerà fino all’8 marzo.

La mostra avrà due momenti importanti:

Il 25 novembre verrà messo on line il video che proporrà una visita virtuale all’interno dello spazio espositivo. Il sonoro di questo video proporrà brevi pensieri relativi alle opere, parole pensate con le opere stesse e quindi in stretto legame con esse.

Il 29 novembre dalle 17,30 alle 19.30 ci sarà una diretta facebook dalla pagina https://www.facebook.com/artists.sociologists in cui oltre a me saranno in collegamento le sociologhe Ignazia Bartholini dell’università di Palermo, Milena Gammaitoni dell’università di RomaTre e Maria Rita Mallamaci criminologa del Cisme. Ci saranno inoltre lo storico dell’arte, narratore e poeta Stefano Taccone curatore della mia ultima mostra Mare Bandiera, la curatrice storica dell’arte Barbara Vincenzi e tempo permettendo, rispetto ai sui strigenti impegni editoriali, la poetessa Nadia Lisanti.

Le opere sono presenti in maniera più approdondita:
- sul mio sito www.patriziabonardi.net
- sulla mia pagina https://www.facebook.com/patrizia.bonardi.sociological.artist

Nelle pagine seguenti vi propongo la struttura della mostra, le immagini e le didascalie delle opere.

Vi faccio notare come la prima opera proposta in questa presentazione “Breaking geometry – cura” essendo composta da una serie di sei teli di dimensione maggiori, rispetto alle altre opere a parete, risulta pervasiva lungo lo spazio. Ho voluto dare un ritmo e nel contempo una pausa percettiva all’interno della mostra rispetto ad altre opere di impatto emotivo maggiore. Quattro teli vengono esposti insieme, sulla parete di fondo del BACS e due invece, ciascuno vicino, rispettivamente a “feminicide” e “link”.

Altri silenzi ricchi sono le opere “Cura”, opere che come “Breaking geometry – cura” nella sintesi della benda intinta nella cera d’api l’una in tensione su legno e l’altra benda su benda a formare una superficie insieme alla cera, sono per me ascesi visiva, segno di speranza e di equilibrio ritrovato nel vivere e nell’esperire il mondo.