Patrizia Bonardi

Patrizia Bonardi

 

Giddiness

2007 video 5 min

The video starts with a blinding white colour, recognizable as snow only thanks to the feet sounds and to some small unevennesses in the surface.

Orientation is achieved when more accurate landscape foreshortenings appear, then it is lost again due to the blinding and empty white colour of the bare snow.

The turning point takes place when we find the way, the track to be followed, a route already mapped out that we had in fact been unconsciously following.

The reassuring and idyllic image becomes the very

element bewildering us more than any other.

From this point on, the new awareness that we’ve been walking on a track already outlined restrains any other plan to escape, to search for something beyond this.

Our eyes dwell back upon the tracks left, one after the other, at a time when we didn’t know we were following a way chosen by somebody else.

The backwards rush becomes more and more anxious, so much that a negative presence seems to have materialized beyond our shoulders.

Then the snow mantle and the rush as well come to an end, reaching a dark rigid surface, that is nothing but a cement road. (translate by Ivana Rossi)

Il video prende avvio in un bianco accecante che capiamo essere neve solo grazie al suono dei passi e da qualche piccola irregolarità della superficie. L’orientamento ci viene dato grazie a scorci più definiti di paesaggio, e poi tolto dal bianco accecante e vuoto della nuda neve.

La svolta avviene quando si trova la strada, la scia da

seguire, un percorso già tracciato che in realtà stavamo già seguendo inconsapevolmente.

L’immagine rassicurante e idilliaca, diventa l’elemento che più di ogni altro ci disorienta.

Da qui in poi la nuova consapevolezza di aver camminato su qualcosa di già tracciato, inibisce ogni altro tentativo di evasione, di ricerca di un oltre. Si ritorna indietro con lo sguardo che segue una per una le orme lasciate quando ancora non sapevamo di essere su una strada scelta da qualcuno altro. La corsa all’indietro si fa sempre più affannosa tanto da materializzare una presenza negativa alle nostre spalle.

La corsa finisce bruscamente con la fine del manto

nevoso, per fermarsi su una rigida superficie scura,

definitivamente strada cementificata.



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