Patrizia Bonardi

Nassa - Pot break to free

 

2017 - Scultura in metallo, bende e cera d’api  – 355 x 35 x 35 cm





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Il lavoro è dedicato ai migranti e alle loro sofferenze. S’ispira alle nasse, trappole per pesci che ho concatenato a formare una sorta di totem sottomarino, che idealmente dal fondo del mare si eleva fino a oltre la superficie dell’acqua per andare verso l’aria, il riscatto e la possibilità di essere riconosciuti come persone.

La costruzione di nasse lungo tutto il mediterraneo vede nell’intreccio del giunco un attività millenaria, che ha impegnato stagionalmente i marinai nella costruzione di trappole a volte anche molto grandi e ampie. La suggestione di queste trappole, ha prodotto in me l’idea che ci fossero nasse per migranti, più che per pesci nel Mar Mediterraneo, mare preda della globalizzazione come lo sono i profughi in fuga da guerre e crisi ambientali.